Niente baci alla francese (La serie di Radeschi) (Italian Edition) by Paolo Roversi

autore:Paolo Roversi [Roversi, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788829707645
editore: Marsilio
pubblicato: 2020-06-18T04:00:00+00:00

Seleziona. Elvis Presley. Play.

Can’t Help Falling in Love

Fuster stringeva la digitale fra le mani, pronto a scattare.

Milanonera, seppur per qualche giorno, era diventata un suo feudo. Radeschi gli aveva affidato la gestione del sito pro tempore con un’unica direttiva: «Non scrivere cazzate.»

La sua prima foto di cronaca sarebbe stata quella di una bara portata a braccia fra due ali di folla.

Decine di tv, il presidente del Consiglio in carica con, cucita sul volto, un’espressione di circostanza, colleghi di partito contriti, avversari politici afflitti, la vedova inconsolabile. Fino al colpo di scena. Grottesco.

«Le auto tedesche non sono più quelle di un tempo» commentò Fuster rivolto a un vicino.

Il tizio rimase sbigottito, non tanto dall’ovvietà della battuta, quanto dal crudele e distaccato cinismo che il giovane dimostrava, descrivendo la panne del carro da morto. Il Mercedes nero d’ordinanza, che trasportava la salma del sindaco, si era, infatti, irrimediabilmente bloccato nel centro di piazza Duomo. Dal cofano salivano al cielo inquietanti segnali di fumo. Migliaia di persone, nella piazza e in diretta sulle tv locali, dovettero assistere al penoso spettacolo di una bara trasbordata da un carro funebre a un altro.

Fuster fotografò la scena e la spedì via mms a Radeschi. In accompagnamento solo un commento murphiano: «Se qualcosa può andar male, lo farà.»

Sebastiani assistette impassibile alla scena. Solo la rotazione vorticosa del Toscanello fra le sue labbra ne tradiva il nervosismo. L’ispettore capo Lonigro, invece, dopo essersi fatto una bella risata, preferì accomodarsi al caldo sulla volante, in attesa del superiore.

«Conosco quella faccia» osservò Sebastiani prendendo posto in auto. «Cosa non ti quadra?»

«Fabrizio Durini.»

«Il segretario?»

«Esatto. Che motivo aveva per non venire al funerale dell’uomo con cui aveva lavorato nove anni?»

«Ti sembra una pista seria?»

Lonigro si strinse nelle spalle.

«Considerato che dagli autonomi non stiamo ottenendo nulla e più che incastrarli per il blackout per ora non possiamo, dico sì: mi sembra una pista valida.»

«Hai l’indirizzo?»

L’ispettore capo annuì, facendo rombare il motore della volante.

L’auto della polizia quasi investì Fuster che si sbracciava per attirare l’attenzione di una ragazza. Non per abbordarla sia chiaro, ma per portare a termine un compito di matrice radeschiana.

«I funerali» gli aveva spiegato, «mica servono solo per sotterrare il caro estinto, che credi? Sono momenti di relazioni sociali fortissime, in cui si stringono alleanze, si prendono decisioni, si gettano ami.»

Gettare l’amo rappresentava appunto la missione di Fuster. La ragazza che stava per incontrare avrebbe fatto da esca. Coscientemente, dato che di mestiere faceva la squillo ed era amica del suo mentore. Nome d’arte: Melissa.

Radeschi l’aveva conosciuta un pomeriggio di novembre, a Lambrate, grazie al solito Sciamanna. Quel primo incontro era subito finito sul giornale. Il cronista aveva trasformato la conversazione in un’intervista apparsa sul Corriere il sabato successivo. Risultato: il giornale aveva venduto moltissime copie in più. Da quel momento, ogni volta che c’era un po’ di fiacca, Calzolari chiamava Enrico, esortandolo a incontrare la sua amica battona per imbastire un pezzo di colore sul mondo della prostituzione. Negli ultimi due anni, aveva già scritto otto pezzi del genere, e ogni intervista gli era costata come una prestazione sessuale in piena regola.

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